Il miele
Di fama internazionale, le belle romane lo facevano già fondere nel loro bagno di latte. Di grande ricchezza pollenica e gustativa, , è conosciuto per il suo innegabile amaro. Si trovano, a seconda dell’altitudine delle arnie, dei mieli di clementino (dal gusto delicato), di castagno (scuro), di corbezzolo (amaro), di asfodelo (molto dolce), o di cisto (abbastanza corposo). Esiste oggi un miele DOC ‘Mele di Corsica’ (Miele di Corsica).
L’olio d’oliva
L’oliveto corso ha l’originalità di essere spontaneo. Le varietà Sabine e Germaine, piccole e nere, sono le più diffuse. La cucina corsa è a base d’olio d’oliva, olio vergine o estravergine, ottenuto per semplice sgocciolamento delle olive triturate.
I pesci e i frutti di mare
Anche se la Corsica non è veramente un’isola di pescatori, si trovano facilmente certi pesci e crostacei; scorfani, branzini, cefali, orate, triglie e sardine si consumano soprattutto alla griglia. In montagna si apprezzano le trote e le anguille dei torrenti spesso cotte sulla pietra. Calamari farciti, spaghetti alla grancevola, ricci (che si prendono d’inverno lungo le coste), ostriche e cozze degli stagni di Diana e d’Urbino, aragoste del Capo garantiscono la reputazione dei ristoranti del litorale. Il ‘massimo’ è ‘l’atiminu’, sublime bouillabaisse a base di aragoste, triglie e branzini (o spigole).